Con la successiva istituzione legislativa[6], è stato eletto primo presidente di quell'Ente, carica che ha mantenuto sino al 1933, quando gli enti autonomi dei due parchi esistenti, quello d'Abruzzo e quello del Gran Paradiso, sono stati sciolti dal fascismo. Durante tale decennio, Sipari si è reso promotore, oltre alla creazione della Condotta forestale marsicana, primo Consorzio forestale d'Italia, di un progetto per la realizzazione di un'autostrada fra Roma e Napoli, con uscita a Cassino per il Parco nazionale d'Abruzzo, e della strenua difesa (peraltro vincente) dell'area protetta dai progetti della società Terni, che voleva realizzare due bacini artificiali per lo sfruttamento di energia idroelettrica nelle piane di Opi e di Barrea. Tale opposizione, che comportò l'inimicizia di diversi gerarchi del Partito fascista legati alla lobby industriale, ha determinato per l'artefice del Parco la mancata nomina a senatore[7].
Sipari è considerato dagli storici dell'ambiente tra gli "ideatori" del più moderno modello di sviluppo sostenibile, avendo concepito e sviluppato la gestione del Parco nazionale d'Abruzzo sull'avveniristico legame tra conservazione naturalistica e sviluppo turistico. Di questo modello sono testimoni anche i suoi numerosi interventi sul Parco Nazionale d'Abruzzo, costituiti in particolare da articoli pubblicati su periodici locali e nazionali, da relazioni ministeriali e da discorsi parlamentari[8]. Mentre due iscrizioni lapidee ne commemorano la nascita e l'opera sui palazzi aviti di Alvito e Pescasseroli, il suo nome è ricordato dalla Elongata siparii, una specie di coleottero (genere oreina) dedicatagli dall'entomologo Paolo Luigioni nel 1930[9], da un sentiero (parte del sentiero Italia) che collega Alvito a Pescasseroli, dedicatogli nel 2018 dall'Ente Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise[10], nonché da una via dedicatagli da Roma Capitale nel IX Municipio.
Opere
La "Relazione Sipari"
Il principale degli scritti di Erminio Sipari s'intitola Relazione del Presidente del Direttorio provvisorio dell'Ente autonomo del Parco nazionale d'Abruzzo alla Commissione amministratrice dell'Ente stesso, nominata con Regio Decreto 25 marzo 1923, più nota come "Relazione Sipari". Letta il 17 marzo 1923 alla neo-istituita Commissione amministratrice del Parco nazionale d'Abruzzo, venne data alle stampe soltanto nel 1926[11]. Il volume ripercorre in oltre 300 pagine le vicende relative all'istituzione della prima area protetta italiana, le sue finalità (tra le quali lo sviluppo turistico) e le sue peculiarità floro-faunistiche. In appendice è stata collocata, tra l'altro, una preziosa Statistica degli orsi, camosci, caprioli, lupi ed aquile uccisi o catturati nella zona del Parco Nazionale d'Abruzzo. Chiude il volume una corposa bibliografia, che registra anche la presenza di numerose pubblicazioni a carattere internazionale sui parchi allora esistenti, a testimonianza dell'approfondita conoscenza maturata sull'argomento dall'autore. La Relazione Sipari è considerata, assieme al libro La difesa delle bellezze naturali d'Italia (Roma 1923) di Luigi Parpagliolo, il manifesto della prima conservazione della natura in Italia.
I ritardi per i soccorsi del terremoto della Marsica deplorati alla Camera dagli On. Sipari e Maffi, Tip. della Camera dei Deputati, Roma 1915[12];
E. Sipari, Per la produzione nazionale. Discorso pronunciato sulle comunicazione del Governo alla Camera dei Deputati nella tornata del primo marzo 1919, Tip. della Camera dei Deputati, Roma 1919[13];
E. Sipari, Per la Marsica. Discorso sulle comunicazioni del Governo pronunciato alla Camera dei Deputati nella tornata del 9 luglio 1920, Tip. della Camera dei Deputati, Roma 1920[14];
E. Sipari, Assegnazioni di nuovi fondi per la ricostruzione della Marsica. Discorsi pronunciati alla Camera dei Deputati nelle tornate prima e seconda del 2 agosto 1920, Roma 1920[15];
E. Sipari, Interessi della Marsica: discorsi pronunciati alla Camera dei Deputati nelle tornate del 23 febbraio e 9 marzo 1927, Tip. della Camera dei Deputati, Roma 1927[16].
^I genitori, Carmelo Sipari e Cristina dei marchesi Cappelli, erano esponenti di due casate, rispettivamente originarie di Pescasseroli e di San Demetrio ne' Vestini, con cospicue proprietà in Abruzzo, in Capitanata e in Terra di Lavoro. Su questi aspetti cfr. L. Piccioni, Erminio Sipari. Origini sociali e opere dell'artefice del Parco Nazionale d'Abruzzo, Università di Camerino, Camerino 1997, specie pp. 7-58; L. Arnone Sipari, Famiglia, patrimonio, potere locale: i Sipari in Terra di Lavoro nella seconda metà dell'Ottocento, in S. Casmirri (a cura di), Le élites italiane prima e dopo l'Unità, Caramanica, Marina di Minturno 2000, pp. 215-265. L'atto di nascita del deputato alvitano è riprodotto in L. Arnone Sipari (a cura di), Scritti scelti di Erminio Sipari sul Parco Nazionale d'Abruzzo (1922-1933), Temi, Trento 2011, p. 28.
^Nei giorni immediatamente successivi al tragico sisma, Sipari prestò "sul campo" un'intensa opera di soccorso, la quale gli valse, da parte del Touring Club Italiano, la medaglia d'oro per la distribuzione degli aiuti, e dallo Stato, la medaglia d'oro al valor civile. Su ciò M. Conti - R. Petrella, Il terremoto della Marsica negli atti del Parlamento, Centro Civitas - Iniziativa Marsicana, Avezzano 1996; L. Piccioni, Erminio Sipari, cit., specie pp. 75-82; L. Arnone Sipari, Introduzione a Idem (a cura di), Scritti scelti di Erminio Sipari sul Parco Nazionale d'Abruzzo, cit., pp. 11-41.
^L'opera di B. Croce, Pescasseroli, Laterza, Bari 1922, collocata poi, unitamente alla monografia di Montenerodomo (1919), in appendice alla Storia del Regno di Napoli, era dedicata proprio a Sipari e da questi esplicitamente richiesta per propagandare il Parco nazionale. Cfr. L. Arnone Sipari, Gli inediti di Benedetto Croce dall'Archivio Sipari di Alvito, in «L'Acropoli», V (2004), n° 3, pp. 309-319.
^Cfr., oltre a F. Pedrotti, Presentazione a L. Arnone Sipari (a cura di), Scritti scelti, cit., pp. 7-9, nella cui appendice sono pubblicati i relativi documenti, il comunicato (online) dell'Ente Parco del 29.09.2011.
^Si tratta del Regio decreto-legge 11 gennaio 1923, n. 257.
^L. Arnone Sipari, Introduzione, in Idem (a cura di), Scritti scelti, cit., pp. 35-36.
^Per la maggior parte pubblicati, unitamente a molte sue lettere, negli Scritti scelti, cit., a cura di L. Arnone Sipari.
^P. Luigioni, Una nuova specie di Chrysochloa dell'Italia Centrale, in «Atti della Pontificia Accademia delle Scienze Nuovi Lincei», n° 84, 1930, pp. 165-167.
^Storia e cartografia del Sentiero Sipari dal sito del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise.
^Essa fu ristampata, con il titolo "semplificato", appunto, di "Relazione Sipari", tra il 1997 e il 1998 (tre ristampe caratterizzate da altrettante copertine diverse), in occasione del Settantacinquesimo anniversario della fondazione del Parco.
^La cittadinanza onoraria gli è stata conferita con deliberazioni, rispettivamente, del 16 dicembre 1923 e del 29 marzo 1925.
Bibliografia
Lorenzo Arnone Sipari, «Il Parco nazionale d'Abruzzo liberato dall'allagamento». Un conflitto tra tutela ambientale e sviluppo industriale durante il fascismo, in «Rivista della Scuola superiore dell'economia e delle finanze», I (2004), n. 8-9, pp. 27–39 (online);
Lorenzo Arnone Sipari (a cura di), Scritti scelti di Erminio Sipari sul Parco Nazionale d'Abruzzo (1922-1933), prefaz. di F. Pedrotti, Temi, Trento 2011.
Luigi Piccioni, Erminio Sipari. Origini sociali e opere dell'artefice del Parco nazionale d'Abruzzo, (L'uomo e l'ambiente, 26), Università degli Studi di Camerino, Camerino 1997;
James Sievert, The origins of Nature Conservation in Italy, Lang, Bern-Berlin 2000, pp. 165–185;
Erminio Sipari, Relazione del Presidente del Direttorio provvisorio dell'Ente autonomo del Parco nazionale d'Abruzzo alla Commissione amministratrice dell'Ente stesso, nominata con Regio Decreto 25 marzo 1923, Maiella, Tivoli 1926.