Giovanni Vista (Molfetta, 1715 – 1767) è stato un letterato e religioso italiano.[1] Noto anche come Giovanni La Vista, fu per due volte padre provinciale, nonché insegnante dell'Università degli Studi di Altamura (1747-1812), dove insegnò teologia.[2] I contemporanei lo ricordano per la sua bravura nella composizione di quaresimali ed elogi funebri, alcuni dei quali andarono in stampa.[1]
Vita
Nacque a Molfetta nel 1715 e studiò presso i frati minori osservanti. Fu in seguito inviato nel monastero Ara Coeli a Roma, dove diede prova del suo talento nelle scienze sacre e nella letteratura. Divenne prima frate e, in seguito sacerdote. Nella città di Roma, diede prova della sua abilità nella scrittura, e in particolare nella composizione di elogi funebri, tanto che Melchiorre Gioia lo paragonò addirittura al francese Jean-Baptiste Massillon.[1]
In seguito ritornò nella sua città natale Molfetta, dove arricchì la biblioteca di libri rari, e compose un quaresimale e un elogio funebre in morte di monsignor Salerni di Molfetta, scritto in latino e stampato a Napoli. Insegnò anche teologia presso l'Università degli Studi di Altamura, sostituito poi da Mario Tirelli, Giuseppe Patella e infine da Vito Antonio Giannuzzi.[3]
Morì di podagra nel 1767, all'età di 52 anni.[2] Un semibusto in marmo che lo raffigura è esposto nella Chiesa dei Frati Minori Osservanti, arricchito da un'iscrizione di Giovanni Battista De Bonis.[2]
Opere
Note
Bibliografia
- Michele Romano, Saggio sulla storia di Molfetta - Dall'epoca dell'antica Respa fino al 1840, vol. 2, Napoli, Fratelli De Bonis, 1842.
- Camillo Minieri Riccio, Memorie storiche degli scrittori nati nel Regno di Napoli, Napoli, Tipografia dell'Aquila di V. Puzziello - Nel Chiostro di San Tommaso d'Aquino, 1844, p. 371.
- Aldo Fontana, Molfetta: raccolta di notizie storiche : galleria degli uomini illustri, Angelo Alfonso Mezzina, 1965, p. 148.
Voci correlate