Abū l-Fatḥ ʿUthmān ibn Jinnī (in arabo أبو الفتح عثمان بن جني?; Mosul, 920 – Baghdad, 1002) è stato un grammatico arabo.
Noto più semplicemente come Ibn Jinnī, era figlio di uno schiavo greco di Sulaymān b. Fahd b. Aḥmad al-Azdī.
Fu discepolo di Abū ʿAlī al-Fārisī di Bassora, accanto al quale visse per circa 40 anni, fino alla morte del suo Maestro, operando sia alla corte ad Aleppo del condottiero arabo Sayf al-Dawla, sia a quella del buwayhide ʿAḍud al-Dawla nel Fārs.
Conobbe al-Mutanabbī, per il cui Dīwān scrisse due commentari di carattere grammaticale.
Viene accreditato da Ignaz Goldziher[1] della fondazione della "scienza dell'etimologia".
Note
Bibliografia
- (DE) Carl Brockelmann, GAL I, p. 131, S. I, p. 191.
- (EN) Lemma «Ibn Djinnī» (J. Pedersen), su: The Encyclopaedia of Islam, 2nd edition.
- (DE) Oscar Rescher, "Studien über Ibn Ginnī und sein Verhältnis zu den Theorien der Baṣrī und Baġdādī", in: Zeitschrift für Assyriologie und verwandte Gebiete, Bd. 23 (1909), pp. 1-54.
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