L'operazione Palma[1] o operazione Dekel[N 1] (in ebraico מבצע דקל?, Mḇṣ´ Ḏql) fu la maggiore offensiva delle forze israeliane nel nord della Palestina tra la prima tregua e la seconda tregua della guerra arabo-israeliana del 1948. L'operazione fu supervisionata dalla 7ª Brigata, guidata dal volontario canadese Ben Dunkelman, ed eseguita con l'ausilio della "Carmeli" e della "Golani"[2]. L'obiettivo dell'operazione, pienamente raggiunto il 16 luglio, era la conquista di Nazareth.
Il primo villaggio ad essere attaccato fu Amqa, la cui esistenza era attestata sin dal VI secolo, e allora abitato da una comunità mista di musulmani e drusi: i musulmani furono deportati, mentre agli altri fu permesso di trasferirsi in altri villaggi drusi della zona.[3] Amqa fu bombardata con l'artigliera e distrutta, con l'eccezione della scuola e della moschea.[4] Alcuni villaggi misti di cristiani, musulmani e drusi furono lasciati intatti: Kafr Yasif, I'billin e Shafa 'Amr.[3]
Note
Annotazioni
- ^ Dekel in ebraico significa appunto "palma". Cfr. Pappé, p. 190.
Riferimenti
Bibliografia
- Ilan Pappé, L'escalation delle operazioni di pulizia: giugno-settembre 1948, in La pulizia etnica della Palestina, collana Le terre, Roma, Fazi, 2008, p. 190, ISBN 978-88-8112-908-9, OCLC 800038759, SBN IT\ICCU\LO1\1186669.
Collegamenti esterni